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Dare e Ricevere

Questo penso quando mi avvicino a questi due termini:

dare e ricevere.

L’uno non può esistere senza l’altro.

Sembra proprio una perfetta parabola della Vita stessa.

Non ci’è solo Bene, non c’è solo Male.

Non solo Bianco o solo Nero.

Lo Yin e lo Yang.

Tutto è interconnesso.

Anche noi, esseri viventi, piante o animali, siamo collegati.

Non possiamo dare se non abbiamo ricevuto qualcosa,

non possiamo ricevere senza aver dato qualcosa.

Il nostro bagaglio si arricchisce quando condividiamo, proprio quando ci confrontiamo.

Anche in uno scambio verbale, si dà e si riceve.

Mettiamo sul piatto le nostre conoscenze, le nostre teorie, il nostro modo di pensare.

Allo stesso modo fa anche il nostro interlocutore, per poi partecipare entrambi attivamente a questo “banchetto intellettivo” in cui ognuno carpisce e prende quello più congeniale a se stesso.

Così come accade anche al nostro respiro.

Inspiriamo, quindi riceviamo aria e ossigeno per il corpo,

ed espiriamo, quindi doniamo anidride carbonica, contribuendo al ciclo ecologico di tutta la natura.

Non possiamo di certo inspirare consecutivamente troppo volte senza obbligatoriamente espirare.

E viceversa lo stesso.

Troppo spesso nella Vita abbiamo grandi aspettative dal prossimo.

E questo è un bene, ma non possiamo comportarci in maniera differente da quello che ci aspettiamo di ricevere.

Dobbiamo allineare il nostro comportamento, la nostra morale, la nostra etica a quello che vorremmo ricevere indietro dal nostro prossimo.

Gesù diceva “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.”


Mai massima fu più esplicativa per l’interconnessione reciproca, per la compassione tanto cara ai Buddhisti.

Non si tratta di ego, non si tratta di un'immagine o una proiezione che vogliamo dare a terzi di noi stessi.

Si tratta di vivere ciò che siamo. Affidarci all’essenza.

Nel tentativo di far combaciare la persone che vorremmo essere, ciò che vorremmo ricevere, a ciò che siamo. Oggi.

Ciò che viviamo.

Ma non significa dover inseguire una chimera. Tutt’altro.

Purtroppo la società di oggi tra social, tv e medias alimenta un circolo vizioso di egocentricità e vanità.

Dove l’immagine è tutto.

Dove l’Io fa da padrone.

Dove l’Ego è la centralità dell’universo.

Siamo troppo focalizzati sui nostri obiettivi, sui nostri piani, tanto da dimenticarci che viviamo nel Mondo con altri 7 miliardi di persone (circa). Oggigiorno molti, forse troppi di noi, vivono male il donare, il dare. Sentono come fosse un obbligo morale della nostra società.

Ma in realtà dovremmo fermarci e concepire il dare come un atto di piacere, un momento di condivisione per elevarci spiritualmente, fisicamente e mentalmente.

Un atto che si fa in due o più e non da soli.

Anche la scienza ci suggerisce come il donare sia sicuramente uno degli

atti di gioia più profonda che si possano compiere.

Come dimostrato nello studio della psicologa sociale Elizabeth Dunn e il suo team, (Science 319, 1687 (2008); Elizabeth W. Dunn, et al. Spending Money on Others Promotes Happiness) non importa quello che doni, o quanto doni. L’importante è donare, donarsi.

Condividere.

Allora non ci resta che fare un bel respiro profondo.

Diamo e Riceveremo.


f.

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