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Al mio Molise...

Caro Molise,

Sei cosi verde e profumato.

Le tue alte montagne nevose lasciano spazio alle scoscese colline e poi giù fino al mare.

Sei cosi piccolo e cosi sconosciuto ai più.

Sei incontaminato, prezioso ma schivo.

Non ti lasci ammirare facilmente.

Come un tesoro nascosto che si cela ai pochi che hanno l’onore di scorgerti.

Timido ti mostri, ma in tutta la tua prorompente bellezza.

Ci sono le cascate e i pascoli erbosi.

Ci sono le tradizioni popolari, le processioni, i canti e i riti cittadini.

La ndocciata, il Teco vorrei, i Misteri.

C’è san Giorgio che dall’alto ci protegge.

Il tuo cibo è delizioso che farebbe gola anche ad una divinità.

C’è il formaggio e il caciocavallo, c’è la pizza e minestra, i cavatelli, il nostro poco blasonato tartufo, la cicerchiata, la mela zitella, il capofreddo, la ventricina e la centofoglie.

E chi più ne ha più ne metta.

Prelibatezze di qualità.

Direttamente dal Gambero Rosso di Madre Natura..

Devo dirtelo però, mio Molise;

devo essere sincero perchè ho questo peso sulla coscienza.

Sei piccolo e clientelare.

Non c’è servizio pubblico che funzioni.

Hai costretto molti di noi ad andarsene.

E ci abbiamo provato.

Eccome se ci abbiamo provato.

Con la musica, con i lavori, con le manifestazioni pubbliche, con le iniziative ed i bandi.

Sono scelte ovviamente.

C'è chi va e chi resta.

Sotto il tuo splendore naturale ci sono reconditi siti di sversamenti e inquinamento.

Se non sei amico di X o Y non vai da nessuna parte.

Se non conosci Tizio o Caio, difficilmente ottieni una risposta.

La politica è mero interesse personale e troppo poco "bene pubblico".

Amministrazioni lungimiranti sono solo un miraggio.

C’è una forte speculazione economica.

Saranno luoghi comuni?

Tutta l’Italia è nella stessa situazione?

Ma io parlo di ciò che conosco, che ho vissuto sulla mia pelle.

Oh Molise, Abbiamo Sognato assieme ed abbiamo messo da parte i nostri sogni di convivenza assieme.

Ci siamo amati e rispettati.

Ci siamo cercati, ma forse non ci siamo mai realmente trovati.

Forse non eravamo semplicemente fatti l’uno per l’altro.

E' colpa mia?

E' colpa tua?

Questo non so. Ma la nostra convivenza non si è concretizzata.

E allora quì le nostre strade si dividono.

Sono state tenace, sono stato testardo.

Ci siamo amati e ci siamo scornati.

Ci siamo coccolati ma ci siamo denigrati.

Ed ogni volta che torno.

Il sentimento è lo stesso.

Dicotomico.

Ti amo ma ti odio.

Sono deluso ed amareggiato.

Per i miei amici e parenti che sono rimasti sono anche preoccupato.

Da ragazzo, da cittadino, da uomo, da figlio, da padre e da Molisano ci ho provato.

Ma ora è il momento forse di lasciarti andare.

Di lasciare andare la Speranza di vederti con una nuova veste.

Di vederti sotto una Luce migliore.

Di vedere in te un futuro.

Ci sono molisani che continueranno a lottare per te, giustamente.

Ci sono molisani che ci credono tutt'ora.

Meglio per te, oh Molise.

Ma ora lasciami sfogare.

Non ti rinnego.

Mai lo farò.

Porterò con fierezza ed orgoglio in giro le mie radici.

Lo griderò a chiunque me lo chiederà.

“Molise”.

Lo racconterò ai miei amici e ai miei figli.

“Molise”.

Ma io oggi ti lascio andare.

Non è un tradimento ma solo una lettera di un amor tradito.

Rivolgo i miei sogni e progetti altrove.

Non sarà per sempre così.

Chi lo sa!

Ma oggi è così. E' quello che sento.

E allora, forte e perentorio lo ribadisco.

Con una lacrima che mi riga il volto.

Ti amo ma Ti Odio.


Un Molisano che ha portato i suoi sogni altrove.

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