Due anni sono passati da quando si iniziò a parlare di questo nuovo Coronavirus in Cina.
Sembrava essere un solito allarmismo internazionale, come già accaduto in precedenza con la Sars nel 2003, ma che non avrebbe colpito il nostro "mondo".
Così non è stato, anzi.
Le nostre vite sono cambiate, stravolte.
Ognuno avrà un pensiero politico, una personale idea su quello che abbiamo vissuto e viviamo dal 2020.
Ma quì siamo sul mio blog, e posso muovere critiche e fare riflessioni personali senza filtri.
Non voglio fare politologia, filosofia o innalzarmi a mastro di burocrazia governativa.
Non sono un esperto, non sono così altezzoso, e nemmeno ho la presunzione di parlare a nome di qualche soggetto politico.
Sono solo un uomo italiano con senso critico.
Un padre di famiglia preoccupato per il futuro.
Un cittadino da sempre impegnato politicamente e attento socialmente ai bisogni degli ultimi.
Proprio da "attore" politico voglio tirare le mie conclusioni su quanto accaduto nel passato recente.
Da inizio pandemia ho sempre criticato la politica italiana e internazionale, nello specifico:
A-Non voglio entrare nella futile discussione polarizzante novax-noGP-IoApro, sivax, che il governo e il mainstream hanno alimentato dal giorno uno. Queste categorizzazioni, che odio e disprezzo, sono una demonizzazione del mainstream che ha alimentato solo tifoserie da stadio quasi più ottuse di alcuni integralismi religiosi.
Quello che mi lascia perplesso sono i complottismi e la distorsione della Storia con paragoni di discriminazione beceri e ignoranti presenti in certe manifestazioni e certe piazze!
Narrazione in cui sono cascati troppo spesso anche persone di cui ho stima massima (ahimè).
B- I governi internazionali, tutti, sono stati incapaci di una negoziazione attiva dei prezzi delle singole dosi di vaccino con i Big Pharma. Non hanno mai avuto la capacità o la voglia di richiedere e ottenere trasparenza sui contratti e comunicare le responsabilità in caso di cause legali per effetti avversi;
C-Altra carenza politica che dimostra poca lungimiranza, è la mancata organizzazione di un piano internazionale di distribuzione dei vaccini coordinato e coeso per raggiungere tutti i Paesi del globo, facilitando così un'immunizzazione globale.
Il piano Covax è un fallimento senza senso.
D- Mi sarebbe piaciuto vedere un'intrapendenza politica (leggasi PALLE) per liberalizzare temporaneamente i brevetti dei vaccini permettendo ai Paesi la produzione in loco.
Ma nulla di fatto. Nulla è stato portato avanti per tutelare le popolazioni.
E- Dopo aver preso atto di tutti i problemi infrastrutturali della Sanità, della Scuole e dei Trasporti, nessun investimento immediato è stato fatto. Banchi con le rotelle a parte. Ridicoli.
Nessun investimento pubblico sulla ricerca di cure per il Covid. Nessun investimento per evitare la DAD nelle scuole. Nessun investimento per tutelare maggiormente la salute di lavoratori e fruitori sui mezzi pubblici.
Poveri noi.
F-Ultimo punto critico, ma non meno importante, è l'assurda gestione del GP che da strumento di salute è diventato strumento politico.
Uno strumento politico che è divenuto un simbolo delle tifoserie da social.
Da sbandierare ad ogni occasione.
Per colpevolizzare, per cercare un nemico da combattere.
Per distogliere dalle questioni importanti puntando il dito.
Se il Covid sarebbe potuto essere un banco di prova per rivalorizzare la politica nella società, tutti i governi, hanno floppato. Fallito.
Forse è facile parlare da cittadino, più difficile prendere iniziative e decisioni che toccano milioni di vite umane.
Ma ognuno sceglie il proprio mestiere e con esso alcune responsabilità.
La politica ha perso un'occasione per avvicinarsi alla popolazione, per ricucire uno strappo di oltre 50 anni.
Una distanza che ad oggi è percettibile con chiunque si parli di governo e scelte.
C'è disamore, c'è disappunto, c'è mancanza di fiducia.
E la fiducia in un momento storico in cui dovremmo rialzare la testa dovrebbe essere fondamentale.
E ora ci manca solo Berlusconi presidente della Repubblica. Ma questa è un'altra storia. Un'altra questione. Una cilegina sulla torta che speriamo di evitare.
Intanto il Covid è un'altra occasione per speculare, depauperare. Nemmeno la Salute si salva da questo capitalismo sfrenato. Un "giochetto" di cui approfittare per dividere, polarizzare e distrarre.
E forse noi, tutti noi, ci siamo cascati.
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