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Giorno 34 - Il presente

Aggiornamento: 15 apr 2020

Se consideriamo che il 3 maggio, per molti di noi, potrebbe ritornare la routine lavoro-casa,

probabilmente, siamo oltre la metà di questo viaggio.

Un viaggio da reclusi.

Ma indubbiamente un'esperienza unica in tutti i sensi, ovviamente nei pro e nei contro.

Ognuno, alla fine di questo isolamento, avrà scomposto la sua valigia precedente

e avrà riorganizzato il bagaglio, in maniera totalmente diversa per la prossima destinazione.

Purtroppo, per tradizione culturale in Occidente, non siamo abituati a vivere ed a godere dei momenti, qui ed ora, a goderci il presente, in sostanza.

Siamo abituati a osservare la realtà sempre in prospettiva futura, tanto che troppo spesso perdiamo il gusto degli attimi.

Parlo di piccoli e grandi momenti che viviamo nel presente.

Troppo spesso, siamo distratti da uno sguardo macroscopico. Proprio sotto il naso ci sfuggono le piccole sfumature di colore, le pennellate, i dettagli all'interno del quadro.

Pertanto, anche in questa esperienza, tutti siamo già proiettati al dopo, al domani, al 3 maggio oppure a quando riapriranno i negozi ed il lockdown si concluderà.

Ma in questo viaggio che stiamo ancora vivendo, proviamo a fermarci e respirare ogni secondo, ogni minuto di questa vita da reclusi.

Non divaghiamo con la mente, non lasciamo che ansie e paure del domani ci distraggano.

Cerchiamo di focalizzarci su quello che abbiamo ora tra le mani.

Un buon libro, una persona cara con cui condividiamo l'isolamento, uno sguardo di un amico, seppur in videochat, oppure anche la sensazione di avere della semplice acqua e farina tra le mani mentre prepariamo del pane in casa.

Quello che intendo è che troppo spesso siamo così preoccupati ed ossessionati dal passato, dai rimorsi, così concentrati sul futuro e sul pianificare a lunga distanza, che ci perdiamo quello che accade nei piccoli frangenti, nell'intimità delle nostre case e nelle relazioni interpersonali.

E' come se osservassimo solo al passare delle ore, senza considerare i minuti ed i secondi.

E' come quando scattiamo una foto o un selfie e perdiamo talmente tanto tempo a programmare lo spot perfetto che l'attimo sfuma e con lui anche l'unicità di quel momento.

Una vibrazione che dura pochi istanti e poi corre avanti.

Se non ci alleniamo a cogliere queste piccole vibrazioni, nei piccoli momenti, non riusciremo a godere della vita a pieno.

Anche in momenti difficili come questo ci sono spiragli di vibrazioni.

Non so come ricorderemo tutto questo periodo, e nemmeno sappiamo come e cosa verrà trascritto nei libri di Storia, ma quello che possiamo di certo affermare è che un'esperienza così non può che cambiarci.

Un'esperienza che sicuramente non ricapiterà più, se consideriamo ogni istante diverso dal precedente, se consideriamo l'unicità di ogni tempo presente.

Allora, nel bene e nel male, non ci resta che goderne.


Il rispetto prima di tutto, #restiamoacasa.

RESTIAMO UNITI.

F.


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