Quanta strada guardando indietro.
Anche se siamo rimasti chiusi nelle nostre abitazioni.
Tanto tempo è passato dall'inizio di tutto ciò.
Tutto così surreale.
Tutto così assurdo.
E soprattutto tutto così assurdamente lento.
Passano i giorni, passano i mesi.
Ma sembrano anni....
E non è una lamentela.
Anzi, mi accorgo ogni giorno di più quanto tempo sprecato e quante energie impieghiamo in futilità.
Il Coronavirus ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere su tutta la Terra.
Probabilmente l'ha fatto per sempre, o perlomeno sicuro fino almeno all'anno prossimo.
Tutto questo in poco più di 4 mesi.
In un mondo così veloce e in continuo cambiamento perchè alcuni problemi rimangono tali e non trovano una soluzione.
Mi pongo delle annose questioni che probabilmente rimarranno solo mie, ma soprattutto forse rimarranno senza risposta. Almeno per il momento.
Ma questi problemi vanno avanti da decenni e dallo stesso tempo rimangono irrisolti.
Penso al cambiamento climatico....
Penso alla questione israelo-palestinese....
Penso ovviamente alle questioni della fame, carestie e guerre in tutta Africa...
Giusto per citarne di quelle più annose e macroscopiche.
Non voglio assolutamente fare il facilone oppure sparare sentenze senza cognizione di causa.
La domanda però è perchè bisogna sempre procrastinare tutto così a lungo?
Perchè attendere di essere sull'orlo della fine, della nostra fine, prima di (re)agire?
La risposta credo sia insita nella nostra società globalizzata.
Una società gestita come una grandissima azienda.
In cui i profitti sono in cima alla piramide delle priorità e in basso c’è il "costo" della merce.
Peccato che sulla Terra il "costo" della merce equivale all'intero ecosistema globale.
Ed ecco che questa società agisce solo per costrizione.
Solo quando è obbligata a farlo.
Ed anche con questo Coronavirus ha fatto lo stesso.
Nonostante i contagi in Cina, nessun Paese ha chiuso i confini o bloccato i voli.
Nonostante si sapesse che sarebbe stato presto "esportato" in Europa, nessun Paese ha preparato il proprio sistema sanitario tutelandone i lavoratori.
No, abbiamo aspettato di avere migliaia di contagiati prima di agire, prima di bloccare la grande macchina mangia soldi.
Ed anche allora ci sono stati personaggi titubanti o che hanno sminuito la faccenda.
Assurdo, semplicemente assurdo se pensiamo che tutto ciò sia successo sulla pelle di persone comuni ed umili lavoratori, semplici cittadini.
Mah, niente di nuovo sotto il cielo.
Questa è una società ostile al cambiamento o alla messa in discussione di se stessa.
Vuole mantenere lo status quo per conservare privilegi e vantaggi che pochi hanno ottenuto sulla pelle di altri....
Ma questa società fa parte di un macrocosmo più grande.
Un perfetto ecosistema in cui "Tout Se Tient", tutto si tiene, tutto si intreccia.
Ed è proprio su questo semplice principio olistico che dovremmo ricreare la società.
Perchè questa società, questo sistema, è subordinato e non prioritario rispetto al tutto.
Allora, proprio perchè avremmo dovuto imparare qualcosa in questi 41 giorni di lockdown, credo che per i prossimi problemi invece di agire per costrizione dovremmo agire per buon senso e raziocinio.
Perchè da esseri umani, un pò ne dovremmo avere.
In fondo.
Il rispetto prima di tutto, #restiamoacasa. RESTIAMO UNITI. F.
Io non ci credo che la nostra società, che noi stessi cambieremo veramente.
Passato il pericolo, chi soprattutto riuscirà ad uscirne senza grandi danni fisici, economici, psichici tornerà a riscoprire il suo innato e atavico senso d iconquista, di sopraffazione sugli altri.
Questo immobilismo, questo maleficio che ci ha paralizzati ci mantiene sospesi ma non ci ha paralizzati nei nostri cuori e cervelli: prima o poi torneremo come eravamo se non abbiamo profondamente lavorato su noi stessi e abbiamo imparato la lezione: siamo ben poca cosa.