Questa è l’epoca del troppo.
Tutto troppo.
Troppi ricchi miliardari.
Troppi social network.
Troppo cibo sprecato.
Troppe guerre.
Troppa ipocrisia.
Troppe parole.
Troppa abbondanza.
Troppa disuguaglianza.
Troppa destra.
Troppo misoginia.
Troppa xenofobia.
Troppi benpensanti.
Troppa apparenza.
Troppe discariche.
Troppo sfruttamento.
Troppa popolazione.
Troppo lavoro.
Troppo hype.
Troppa polarizzazione e tifo da stadio.
Troppa frenesia.
Abbiamo perso il senso della misura.
Il senso della Via mediana che è la via dei saggi.
Il senso della comunità che è il contrasto all'individualismo.
La sobrietà contrapposta al consumismo.
Qual è il termine che maggiormente associo a questo contesto storico?
Troppo.
E sono stufo del troppo.
Però nella vacuità del troppo abbiamo l'opportunità di riscoprire il poco, il piccolo, il profondo.
Dobbiamo essere attenti, senza essere disfattisti ma realisti, perché il troppo muta facilmente nel nulla.
E nel nulla, il tutto muore.
Anche la democrazia.
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