Non potrei fare altrimenti, seppur siamo in piena emergenza da pandemia ormai da ben 26 giorni qui in Italia.
Anzi, proprio perchè siamo in lockdown e iniziano i primi disagi per l'isolamento, è giusto che si tessano le lodi di chi ha arricchito questo mondo, di chi ha trascinato masse di persone a lottare per una causa, di chi ha trasformato per sempre la società.
In periodi della storia difficili e duri come questo che stiamo attraversando, credo sia doveroso e necessario trarre ispirazione da figure di rilievo che hanno lasciato questo mondo migliore di come l'avevano trovato.
Figure che si sono dedicate a una causa comune, sacrificando il loro tempo, la loro famiglia, finanche spesso la loro stessa vita.
Siamo in un momento in cui dobbiamo ridefinire le logiche del mondo, dobbiamo rinascere perchè nulla sarà come prima, ci dicono, e probabilmente è cosi, sperando lo sarà in meglio.
Proprio per questo, dobbiamo prendere spunto da discorsi, parole, esempi che ci possono insegnare il cambiamento.
Possono aiutarci a trasformare la società e uscire rafforzati da situazioni drammatiche come una pandemia.
Pertanto, oggi non posso non ricordare e celebrare la figura di Martin Luther King.
Oggi, ben 52 anni fa, a Memphis, veniva assassinato una delle figure più iconiche della Storia, sicuramente tra le più rilevanti del movimento dei diritti degli afroamericani.
L'illustre King si era recato a Memphis per sostenere i netturbini, bianchi e neri, in sciopero per migliori condizioni di lavoro e di paga.
Era a Memphis per sostenere un'altra causa degli ultimi, i non privilegiati.
Attorno alle 6pm, esce dalla sua stanza, la 306, si incontra con alcuni suoi collaboratori e si affaccia dal balcone del primo piano del Lorraine Motel.
Attimo che gli fu fatale in quanto alcuni spari, partiti dal building di fronte, lo ferirono a morte.
Il movimento dei diritti civili perde uno dei suoi esponenti più in vista, ma le parole, le lotte e le opere di Martin Luther King riecheggiano ancora oggi forti come allora.
Tanto si è detto e scritto sul reverendo King, e ovviamente io non sono in grado di aggiungere nulla che non si sappia già.
Ma il mio vuole essere solo un invito a trarre energia da azioni concretamente rivoluzionarie come quelle del pastore King.
Troppo spesso siamo timorosi, siamo conservatori, pensiamo a cosa potremmo perdere se decidessimo di agire in un senso un pò radicale.
Purtroppo questo è l'agio in cui siamo che ci spinge a comportarci in questo modo.
Or, per, non possiamo più permettercelo.
Non possiamo per i nostri figli, per i nostri fratelli e per l'umanità intera.
Il tempo della mitezza è finito.
Se vogliamo rialzarci, se vogliamo riportare armonia tra la Natura e tutti noi esseri viventi, se vogliamo ridare futuro al mondo ed alla nostra società dobbiamo agire.
Prendiamo ispirazioni dai grandi del passato come il reverendo King, e scegliamo la strada più tortuosa.
La decisione meno semplice, la decisione più ardua.
Fermiamo questa ruota che tutto logora:
ambiente, economia, salute , diritti, autodeterminazione, confini.
Questa pandemia non so perchè sia arrivata in questo preciso momento storico, ma credo che a tutto ci sia un perchè.
Chiamatelo Karma, Yin Yang, equilibrio cosmico, fato o semplicemente casualità, chiamatelo come volete, a prescindere che voi crediate o meno in un essere o intelligenza superiore, se vogliamo "divina".
Non voglio sembrare irrispettoso o sottovalutare la portata di questa tragedia.
Ma credo che questo virus, seppur stia logorando la sanità, distruggendo famiglie, e ci stia facendo pagare un prezzo altissimo di vite umane, sia un’opportunità.
L'opportunità doverosa di prendere finalmente delle decisioni radicali, nette, che possano finalmente far cambiare la rotta del vento.
Non si può soffiare, non più.
Non si può mormorare, non più.
Non possiamo procrastinare, non più.
Non abbiamo più tempo.
Dobbiamo cambiare direzione, ora,
Dobbiamo gridare per farci ascoltare.
Grazie MLK.
Il rispetto prima di tutto, #restiamoacasa.
RESTIAMO UNITI.
F.
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