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Giorno 6

Aggiornamento: 6 apr 2020

Da quando ho iniziato questo diario di bordo, oggi forse è il giorno in cui mi sento più nervoso e sconfortato sino ad ora...

E' passata una settimana esatta dal lockdown totale in Italia e le notizie di oggi non sono certo entusiasmanti.

Quasi 3000 mila contagi in più rispetto a ieri, 2000 persone in terapia intensiva e 345 persone che non ci sono più.

La cosa in assoluto che mi rattrista è vedere un servizio sanitario al collasso, e che da anni ed anche nel 2019 si è confermato nella top ten mondiale per assistenza e performance (Global Burden of Disease (GBD) Study, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health e coordinato dall'IRCCS Materno-Infantile Burlo Garofolo di Trieste), nonostante venga da tempo depotenziato e depauperato in favore di una sanità privata ed esclusivista.

Infatti, interessante è capire come ciò sia potuto succedere, e da buon testardo sono andato a cercare qualche studio in merito. Di quelli sfogliati velocemente tra un cambio di pannolino ed un altro di mia figlia, uno valido è quello condotto dalla Fondazione Gimbe, sul definanziamento della spesa sanitaria nazionale italiana negli anni 2010-2019 (LINK). In poche parole, la Fondazione ha evidenziato come, seppur la spesa in senso assoluto sia sempre cresciuta negli anni, questo aumento è stato sempre inferiore all'inflazione media annua;

ciò significa che i soldi stanziati, nonostante fossero di più come quantità, hanno avuto un minore "potere di acquisto" sul mercato,AKA meno possibilità di spesa per la sanità pubblica.

Ed ora in piena emergenza Coronavirus, mi fa rabbia sentire le testimonianze di medici e infermieri, che non hanno nemmeno le mascherine o i DPI (dispositivi di protezione individuale), mi fa rabbia vedere regioni che sono costrette ad ordinarle dall'estero perchè non presenti sul territorio italiano.

Mi fa rabbia che per emergenza solo ora abbiano reso abilitante la laurea in medicina, snellendola da quell'iter burocratico dell'esame di stato.

Mi fa rabbia sapere che stiamo richiamando medici in pensione di corsa per poter supportare l'emergenza.

Mi fa rabbia che strutture regionali ed Ausl debbano fare ricorso a donazioni e campagne di raccolta fondi private in piena emergenza per sostenere le spese.

Beninteso, sono contento di questa solidarietà e spirito di comunità ritrovate in piena emergenza, e spero conserveremo tale senso di reciprocità anche in futuro, ma mi domando, oggi, da cittadino semplice, perchè i governi, italiani e non, si ricordano sempre tardi della mala gestione che hanno perpetrato negli anni?

Perchè bisogna sempre aspettare tragedie, pestilenze, carestie e virus per ricordarsi di aggiustare il tiro e rimboccarsi le maniche?

Tutto ciò è triste e fa rabbia.

Se in origine, i politici avevano il dovere, l'onore e l'onere di gestire la "res publica" per guidare la comunità nazionale verso un bene comune, purtroppo oggi i politicanti, che politici non sono, hanno la comodità di gestire la "res publica" a vantaggio proprio e di un élite "privata".


Ps: scusate lo sfogo.

Il rispetto prima di tutto, #restiamoacasa.

RESTIAMO UNITI.

F.



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